Conoscere la madre biologica a 60 anni. E’ successo a Elisa Medei, di Terni, che fa l’infermiera nel reparto di Pediatria dell’ospedale Santa Maria della città. Appena nata fu lasciata al Beata Lucia di Narni, in provincia di Terni. Fu adottata da Ester e Terenzio e con loro ebbe un’infanzia serena. Finché a otto anni una compagna di scuola le rivelò che era stata adottata. Tornata a casa sconvolta, la piccola fu tranquillizzata dalla mamma che le raccontò la sua storia: “Mi disse che ero stata adottata da loro a sei mesi, che la mia madre naturale non mi aveva voluto o potuto tenere. Non fu un trauma, anzi per me non cambiò assolutamente nulla. E neanche per loro”.
La vita di Elisa continuò, si sposò, ebbe due figli (oggi alla soglia dei 40 anni), poi il divorzio e di recente la perdita di entrambi i genitori. “E’ stato a quel punto – racconta – che ho deciso di cercare la mia madre biologica. Era 21 anni fa ma il tentativo non andò a buon fine. Feci istanza al tribunale dei minorenni di Perugia e, dopo un po’ di tempo, ricevetti la comunicazione che lei voleva mantenere l’anonimato”.
La svolta
Poi la svolta, quando due anni fa Elisa conosce la pagina Facebook ‘La punizione dei 100 anni’ dove si informa della nuova legge sul parto in anonimato e legge tante storie di persone nella sua stessa situazione che sono riuscite a ritrovare i genitori naturali.
“Così mi sono decisa a ripresentare l’istanza – continua – rivolgendomi ancora al tribunale dei minorenni a Perugia. Per un anno e mezzo non ho avuto riscontri poi, lo scorso 8 novembre, è arrivata una pec con cui venivo convocata per il 15. Martedì così sono andata e, con mia grande sorpresa, un giudice gentilissimo, Giuseppina Arcelli, mi ha comunicato che non solo la mia mamma biologica è viva ma che è disposta ad incontrarmi”.
Finalmente quindi Elisa potrà incontrare la donna che l’ha partorita: si chiama Angela, vive a Roma, ha 80 anni (a 19 l’aveva messa al mondo) ed ha avuto poi tre figli maschi, tutti d’accordo nel farle conoscere quella figlia lasciata 60 anni fa. “Non so cosa le chiederò, forse chi era mio padre – conclude Elisa – certo non la giudicherò. Ho avuto due splendidi genitori, le nostre vite sono andate così. Ci incontreremo dal suo avvocato, poi vedremo. Sono emozionata, ormai non ci credevo quasi più”.