Il comitato di cittadini: «I lavori per realizzare la nuova condotta vanno a rilento, ora siamo stanchi» Segnalata una pressione nelle tubature insufficiente per rifornire chi abita ai piani più alti dei palazzi
CHIETI. Siamo a metà novembre e lo Scalo è ancora senz’acqua. Torna la protesta per la carenza idrica, soprattutto nelle palazzine senza autoclave, che dal terzo piano in su, a causa della carenza di pressione, restano giornate intere con solo un filo d’acqua dai rubinetti. Mentre i lavori per la realizzazione della nuova condotta, che dovrebbe risolvere in buona parte i problemi di pressione, vanno avanti, anche se molto a rilento, le tre portavoce della protesta tornano a farsi sentire, minacciando una nuova manifestazione davanti alla sede dell’Aca a Pescara.
La promessa è di Elda Capriotti, Assunta Ronca e Liliana Esposito che nel frattempo hanno chiamato l’Aca, l’Ersi (Ente regionale del servizio idrico) e il Comune. «Non è possibile che un’intera parte della città debba rimanere senz’acqua di notte», dicono Capriotti, Ronca ed Esposito, «torniamo a chiedere notizie riguardo ai lavori messi in opera a Chieti Scalo. A oggi non abbiamo notizie per la messa in opera e il giusto avvio del miglioramento promesso. In qualche fase della giornata abbiamo documentato pressioni all’entrata pari al 2.5, ma la media giornaliera continua ad attestarsi intorno all’1.8, pressione decisamente scarsa e insufficiente ai bisogni quotidiani della cittadinanza che abita negli ultimi piani. Torniamo a protestare poiché non riusciamo ad avere notizie sul termine di questi lavori e sulla data, ormai tanto desiderata, in cui anche Chieti Scalo potrà disporre di acqua notturna, oltre che diurna. Siamo pronte a riportare la protesta sotto la sede Aca».
Capriotti abita in uno dei palazzi scalini che non riescono a dotarsi di autoclave. Il condominio riesce a ovviare al problema grazie a una pompa installata che, però, due giorni fa si è rotta.
Il palazzo è così rimasto senz’acqua, riferisce Capriotti che abita a uno dei piani più alti, per quasi 12 ore di seguito. Capriotti ha subito avvertito il sindaco Diego Ferrara, che ha mostrato grande rammarico dovendo confessare impotenza visto che la gestione è dell’Aca. «Ricordo ai dirigenti Aca ed Ersi», dice la residente, «che gli abitanti dello Scalo pagano le bollette esattamente come fanno tutti». Il presidente dell’Ersi, Nunzio Merolli, ha riferito che Chieti potrà usufruire dei soldi del Pnrr per la cosiddetta distrettualizzazione della rete, operazione che permetterà anche allo Scalo di avere una pressione di 2.5, vale a dire un livello quasi ottimale. «Chieti è prioritaria», ha detto Merolli per quanto riguarda la distrettualizzazione.