GIULIANOVA. Con una lettera laconica e asciutta il consigliere comunale Pietro Tribuiani, nel 2019 eletto nelle liste della Lega e poi passato a “Erga omnes” senza tuttavia formare il relativo gruppo,…
GIULIANOVA. Con una lettera laconica e asciutta il consigliere comunale Pietro Tribuiani, nel 2019 eletto nelle liste della Lega e poi passato a “Erga omnes” senza tuttavia formare il relativo gruppo, ha rassegnato le dimissioni dal ruolo ricoperto fino a ieri. Nella missiva inviata al sindaco, al presidente del consiglio comunale e alla segretaria generale si legge semplicemente: «Con la presente comunico le mie irrevocabili dimissioni da consigliere comunale». Probabilmente la scelta di rendere nota la decisione non in aula, ma all’indomani di un consiglio comunale cui Tribuiani non ha partecipato, assume un significato ben preciso: è come se l’ormai ex consigliere avesse voluto snobbare l’assemblea mostrando che per lui la misura era ormai colma. Lo stesso ex candidato sindaco per il centrodestra nel 2019 afferma: «Dopo tre anni ho capito a mie spese che non era quello il mio posto. Ho assistito a tante, troppe falsità che non appartengono al mio modo di agire e soprattutto alle mie idee. Non ho chiesto mai nulla, non ho accettato offerte di incarichi e preferisco essere una persona libera, lontana dagli egoismi e dai comportamenti discutibili di alcuni. Naturalmente ringrazio chi mi ha sostenuto nella primavera del 2019 al primo turno e anche al secondo turno di ballottaggio, dove per un pugno di voti ho perso il confronto con l’attuale sindaco di Giulianova. Rimane a futura memoria solo una bella pagina scritta alla quale ognuno potrà dare la propria lettura». Finisce qui l’avventura di Tribuiani non solo come consigliere comunale, ma probabilmente anche come persona impegnata in politica. Ed è lo stesso Tribuiani a confermarlo: «Per quanto mi riguarda sono giunto al capolinea».
In consiglio comunale, in quota Lega, gli subentrerà il giovanissimo Federico Montebello, studente universitario, il primo dei non eletti. Nel 2019, all’esito del ballottaggio con Costantini, candidato del polo civico, Tribuiani non risultò convinto dello spoglio delle schede e propose ricorso al Tar per l’Abruzzo attraverso lo studio legale Aliano di Montesilvano, trovando il collegio giudicante disposto a effettuare le verifiche individuate dall’avvocato. A quel punto però Tribuiani, improvvisamente e inaspettatamente, fece sospendere l’iter del procedimento con un conseguente nulla di fatto. (al. al.)
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