La valutazione della risorsa idrica dipende da molti fattori, tra cui la disponibilità, la domanda, il costo dell’infrastruttura necessaria per sfruttarla e la sua qualità. Inoltre, la risorsa idrica può essere valutata anche in base al suo valore ambientale e culturale, al suo potenziale di sostenere la biodiversità, alla sua importanza per l’agricoltura, l’industria, il turismo e le attività umane in generale.
Dal punto di vista economico, il valore della risorsa idrica può essere valutato in termini di costo opportunità, ovvero il valore dell’uso alternativo della risorsa. Ad esempio, l’acqua utilizzata per irrigare campi coltivati può avere un valore economico più elevato rispetto all’acqua utilizzata per il lavaggio di auto.
Inoltre, la scarsità della risorsa idrica può influire sul suo valore. In alcune aree del mondo, l’acqua è diventata una risorsa sempre più preziosa, e la sua disponibilità limitata ha portato ad un aumento dei prezzi e ad un maggior controllo sulla sua distribuzione e gestione.
In sintesi, il valore della risorsa idrica dipende da una complessa interazione di fattori, tra cui la disponibilità, la domanda, la qualità, l’uso alternativo e il suo valore ambientale e culturale.
L’acqua è una risorsa vitale e come tale non può essere sfruttata indiscriminatamente senza l’autorizzazione delle autorità competenti. La Regione Abruzzo ha emanato un Regolamento nel 2007 che definisce le modalità per richiedere la concessione di acque pubbliche per uso privato, che comprende piccole e grandi derivazioni da acque superficiali, sotterranee e sorgive.
Le competenze per i procedimenti concessori sono suddivise tra le Provincie e la Regione Abruzzo. Tuttavia, con la legge del 2014, la Provincia di Chieti ha restituito alla Regione Abruzzo le sue competenze in merito alle acque.
La Regione Abruzzo ha adottato il Piano di Tutela delle Acque nel 2010 e ha iniziato un progetto di adattamento ai cambiamenti climatici attraverso il PACC Abruzzo, in quanto la regione è caratterizzata da una delle più alte vulnerabilità ai cambiamenti climatici in Italia.
La Direttiva Europea 2007/60/CE ha dato il via ad una nuova fase della politica nazionale per la gestione del rischio di alluvioni, che viene attuata attraverso le autorità di bacino e i distretti idrografici. bruno rolandi
In Abruzzo, si stanno anche avviando le procedure per l’attuazione dei Contratti di Fiume. Esiste un geoportale attraverso il quale si possono scaricare carte tematiche riguardanti l’uso del suolo, l’agricoltura e la cartografia di base. Inoltre, nel portale Open Data, sono disponibili dati sulle quantità di acqua erogate attraverso gli acquedotti.
In sintesi, la gestione della risorsa idrica è un tema molto importante per la Regione Abruzzo e viene affrontato attraverso una serie di strumenti e progetti finalizzati alla tutela e all’uso sostenibile delle acque pubbliche.