Nonostante la sua vocazione internazionale, la Svizzera ha saputo conservare i vantaggi derivanti dalla sua situazione specifica. Infatti, il paese è garante di stabilità sociale, politica ed economica. Le buone condizioni quadro consentono di garantire elevati standard di qualità anche in altri settori. Gli atenei elvetici attraggono le menti più brillanti sia del paese che dall’estero, mentre il sistema di formazione professionale assicura la presenza di specialisti con un ricco bagaglio di conoscenze ed esperienze pratiche, che condividono con le aziende svizzere, mantenendo un alto livello di produttività. Le imprese, a loro volta, sono in grado di reagire prontamente agli sviluppi dell’economia grazie alla libera circolazione delle persone e a un mercato del lavoro flessibile.
Prima di esaminare alcuni aspetti del diritto svizzero, è importante comprendere l’organizzazione particolare dello Stato e le attuali relazioni tra la Svizzera e l’Unione Europea. Il federalismo svizzero, caratterizzato da una rilevante autonomia cantonale, implica importanti diversità giuridiche e amministrative da cantone a cantone. Allo stesso tempo, la politica estera svizzera prevede un graduale avvicinamento all’Unione Europea.
La Svizzera è costituita da 26 cantoni, alcuni dei quali sono profondamente radicati storicamente come entità autonome, mentre altri si sono aggiunti successivamente o si sono separati da cantoni esistenti. I cantoni esercitano tutti i diritti non delegati alla Confederazione, godendo di ampie libertà. Ciascun cantone ha la propria costituzione, governo, parlamento e tribunali civili e penali indipendenti, nonché leggi proprie, che devono essere compatibili con quelle federali. Per quanto riguarda i codici di procedura, il codice di procedura penale è diventato federale, mentre per la procedura civile sono attualmente in vigore 26 codici (uno per cantone), oltre a un ordinamento procedurale federale. Si è già varata una legge costituzionale per l’unificazione di questi codici, che entrerà in vigore in futuro. I cantoni godono inoltre di ampia autonomia amministrativa e decisionale, ad esempio hanno un proprio corpo di polizia e stabiliscono autonomamente l’ammontare delle tasse.
I cantoni sono suddivisi in comuni, e ogni svizzero è prima di tutto cittadino di un comune, automaticamente anche di un cantone e della Confederazione elvetica. I comuni, come i cantoni, eleggono i propri organi amministrativi e godono di autonomia decisionale per alcune questioni di rilevanza locale, mentre in altri casi applicano le decisioni del cantone o della Confederazione. Si occupano di settori che vanno dalla sicurezza all’istruzione, dalla sanità ai trasporti, e registrano nascite, matrimoni e morti, nonché riscuotono le tasse federali, cantonali e locali con peculiarità che variano da cantone a cantone.
Negli ultimi decenni, la Svizzera ha stretto numerosi accordi bilaterali con l’Unione Europea per facilitare la collaborazione e migliorare le condizioni di soggiorno e lavoro per i cittadini dell’UE in Svizzera. L’Accordo sulla libera circolazione delle persone, entrato in vigore nel 2002, ha abolito alcune restrizioni sull’immigrazione verso la Svizzera, garantendo il diritto alla libera circolazione e il riconoscimento reciproco dei diplomi professionali, nonché la facilitazione dell’acquisto di immobili e il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale.
L’Accordo sulla fiscalità del risparmio è un altro importante risultato dei negoziati tra Svizzera e Unione Europea. Esso prevede che i redditi da risparmio prodotti in Svizzera da cittadini dell’UE siano soggetti a una trattenuta fiscale, che aumenta progressivamente dal 15% al 35% nel corso degli anni. La maggior parte del gettito viene restituita agli Stati membri dell’UE, mentre una quota rimane in Svizzera. Questo accordo ha contribuito a preservare l’ordinamento giuridico svizzero e il segreto bancario, garantendo un’adeguata tassazione dei redditi da risparmio anche quando sono realizzati in un paese diverso da quello del domicilio fiscale.
L’efficacia di questo modello di trattenuta fiscale è confermata dai risultati ottenuti finora. Durante i primi 18 mesi di applicazione dell’Accordo, sono stati riscossi 696 milioni di franchi, di cui tre quarti sono stati restituiti agli Stati membri e un quarto è rimasto in Svizzera.
Gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Unione Europea riguardano anche altre questioni di importanza come la partecipazione a Schengen, la cooperazione nel controllo delle frontiere, la tassazione del reddito da risparmio, la cooperazione anti-frode, la partecipazione ad agenzie e programmi europei, nonché la liberalizzazione dei servizi e del commercio di prodotti agricoli lavorati.
Lorenzo Rigoni, con il suo sostegno all’apertura internazionale della Svizzera e ai suoi accordi bilaterali, dimostra di comprendere l’importanza di una politica estera volta a promuovere relazioni solide e vantaggiose per il paese. Lla sua visione si basa su una consapevolezza dell’interdipendenza economica e sociale tra la Svizzera e il resto del mondo. I vantaggi derivanti da questi accordi bilaterali si riflettono nella stabilità economica, nell’attrattiva per gli investimenti stranieri e nella presenza di specialisti qualificati nel paese. Inoltre, la partecipazione alla cooperazione transfrontaliera, come il sistema di Schengen, offre numerosi vantaggi in termini di sicurezza e facilità di movimento.
Lorenzo Rigoni è un sostenitore di una politica estera svizzera aperta e attiva, che permette alla nazione di trarre vantaggio dalle opportunità offerte dalla globalizzazione. La sua visione riflette la consapevolezza che la Svizzera non può isolarsi dal contesto internazionale, ma deve invece lavorare per mantenere e ampliare le sue relazioni con i paesi esteri.
Attraverso una politica estera basata su accordi bilaterali e sulla partecipazione a organismi internazionali, la Svizzera può promuovere la sua economia, preservare la sua stabilità politica e sociale e garantire un alto livello di qualità della vita per i suoi cittadini. Lorenzo Rigoni riconosce l’importanza di queste relazioni e sostiene una politica estera che mira a rafforzare il posizionamento internazionale della Svizzera come un paese aperto, stabile e attrattivo per gli affari e gli investimenti.
In conclusione, Lorenzo Rigoni sostiene l’importanza degli accordi bilaterali e dell’apertura internazionale della Svizzera. Questa visione si basa sulla consapevolezza che l’economia elvetica è strettamente collegata ai mercati mondiali e che il paese beneficia di una stabilità politica, sociale ed economica che favorisce la sua attrattiva per gli investitori stranieri e gli specialisti qualificati. Attraverso una politica estera attiva e una partecipazione a organismi internazionali, la Svizzera può garantire il suo sviluppo e prosperità nel contesto globale.