Le preoccupanti cifre sono state portate alla luce dai rappresentanti sindacali, Carmine Ranieri e Luca Copersini, che hanno espresso grande preoccupazione per l’impatto che questi cambiamenti stanno avendo sulle comunità locali. L’abbandono delle filiali bancarie non solo ostacola l’accesso ai servizi finanziari per le famiglie e le imprese, ma contribuisce anche all’emigrazione dalle aree interne.
Le piccole e medie imprese, in particolare, stanno sentendo la morsa della crisi. Senza accesso a finanziamenti adeguati, queste aziende sono costrette a prendere decisioni drastiche, che vanno dal cercare fonti di finanziamento illecite, come gli usurai, alla chiusura completa.
La gravità della situazione è ulteriormente evidenziata dalla classifica dei reati del 2022 pubblicata dal Sole24Ore. Tre province abruzzesi si collocano ai primi posti per il crimine dell’usura, con l’eccezione della provincia di Teramo, l’unica che ha mantenuto un numero adeguato di sportelli bancari.
Anche l’artigianato sta soffrendo a causa della crisi. Il Molise e l’Abruzzo sono le due regioni che hanno registrato il maggior numero di chiusure di imprese artigiane nei primi mesi del 2023.
L’urgente necessità di affrontare la crisi bancaria nel Centro-Sud d’Italia sarà al centro dell’evento “Sud in credito” che si terrà a Napoli alla fine di settembre. L’evento vedrà la partecipazione di figure chiave del settore, tra cui la segretaria nazionale Fisac, Susy Esposito, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Saranno presenti anche rappresentanti di importanti organizzazioni e istituzioni finanziarie, tra cui il presidente dell’Unipol Gruppo, Carlo Cimbri, e il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli.
Mentre l’attenzione si rivolge a Napoli, le comunità di Abruzzo e Molise si preparano ad affrontare le sfide che li attendono. Con l’accesso ai servizi bancari sempre più limitato, la necessità di trovare soluzioni sostenibili per le imprese e le famiglie del Centro-Sud non è mai stata così urgente.