Il progettista spiega: «Entro settembre verrà completata la sala convegni ma il cantiere resterà aperto in attesa degli ulteriori 400mila euro necessari»
ROSETO. «Entro giugno, al massimo settembre, saranno conclusi i primi lavori, ma non credo che la villa comunale possa subito riaprire alla cittadinanza». A precisarlo è Lorenzo Di Melchiorre, direttore dei lavori e progettista, che spiega nel dettaglio gli interventi che saranno completati e quelli che invece si dovranno realizzare con un ulteriori risorse.
Con il finanziamento di un milione e 140mila euro da parte della Protezione civile, rimpolpato con ulteriori 93mila euro stanziati dall’amministrazione dopo la seconda perizia di variante per lavori “non previsti”, sarà completata l’ex sala convegni, teatro di molte iniziative in passato, con i servizi annessi, sala che sarà destinata al Coc, il Centro operativo comunale per le emergenze. «Oltre a questa sala», spiega Di Melchiorre, «metteremo in sicurezza il seminterrato, dove già sono stati realizzati degli interventi per eliminare il problema degli allagamenti, e completeremo il tetto. Inoltre saranno consolidate tutte le mura, sia quelle perimetrali sia quelle interne, con materiali idonei in modo da rendere tutta la struttura antisismica». Il cantiere però non verrà completamente chiuso, perché per completare poi gli altri due piani con le rifiniture interne, i pavimenti, gli infissi, tutta la pittura esterna e altri interventi, occorreranno ulteriori 400mila euro. «Per questo non credo che la villa possa subito riaprire ai cittadini», aggiunge Di Melchiorre, «perché anche se completiamo la sala convegni il cantiere comunque resterà».
La ripresa dei lavori e le buone notizie date da uno dei progettisti, però, non cancellano i cinque anni di chiusura della struttura, simbolo della cultura rosetana. Secondo il cronoprogramma iniziale, come d’altronde è scritto nel cartello di cantiere posto sul cancello centrale sulla statale 16, i lavori, iniziati il 24 giugno 2016 durante gli ultimi sei mesi dell’amministrazione guidata dall’ex sindaco Enio Pavone, avrebbero dovuto essere conclusi entro il 2 dicembre 2017. Una prima perizia di variante però, dovuta a una serie di interventi “non previsti”, determina un primo ritardo. L’attuale amministrazione avrebbe voluto riaprire la villa entro giugno 2018, ma ecco un’altra perizia di variante. I lavori sono stati bloccati due anni e mezzo e per questo la Dag costruzioni ha richiesto un risarcimento danni all’amministrazione per il cantiere bloccato, inizialmente di 160mila euro, ma dopo un accordo bonario ridotto a 65mila: a dicembre 2020 è stato finalmente raggiunto l’accordo, in questo 2021 è stata approvata la perizia di variante da parte della giunta, e ora i lavori dovrebbero proseguire senza problemi.
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