ANCONA – La Corte dei conti auspica una riforma generale delle ricostruzioni con l’adozione del Codice unico nazionale.
A chiedere un quadro normativo unitario per la gestione delle ricostruzioni dopo le catastrofi naturali, accompagnato da procedure operative che consentano in primo luogo di valutare la dimensione del danno, così da programmare l’impegno finanziario ed assicurare un’adeguata gestione di questi processi, è la Sezione di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della magistratura contabile, che intanto ha dato atto dell’accelerazione e delle semplificazioni attuate negli ultimi due anni.
“Si ribadisce la necessità di prestare maggiore attenzione allo studio e alla regolamentazione dell’organizzazione della fase successiva all’emergenza, predisponendo modelli organizzativi e procedurali idonei ad avviare in tempi ristretti la ricostruzione”, si legge nella relazione del consigliere Carmela Mirabella sugli “Esiti dell’attività di controllo svolta nell’anno 2021 e le misure consequenziali adottate dalle amministrazioni”, pubblicata oggi sul sito web della Corte dei conti.
La relazione rimarca l’importanza della valutazione iniziale del danno da sisma, l’esigenza di un miglior coordinamento delle attività di ricostruzione con quelle legate alla fase emergenziale e dell’assistenza.
Occorre “una riflessione sull’opportunità di mantenere l’operatività della struttura commissariale secondo la prassi delle proroghe annualmente disposte. La definitiva stima dei danni”, attestata a 27,2 miliardi di euro, “e il completamento della programmazione dei lavori pubblici, rendono piuttosto possibile una previsione di più ampio respiro, che tenga nella giusta considerazione le ordinanze in deroga e la straordinarietà delle procedure attivate”.
Il Codice delle ricostruzioni, rileva la Corte, “potrebbe rivelarsi utile il Testo unico sulla ricostruzione privata” in corso di adozione e che “attraverso una razionalizzazione della disciplina esistente potrebbe dare certezza, leggibilità e stabilità al quadro regolatorio delle ricostruzioni per i prossimi anni”.
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