Pescara – Lockdown generale in tutto il Paese al più presto, o in un mese – se il trend epidemico da Covid-19 in Italia non subirà un’inversione – ci troveremo dinanzi ad una situazione “drammatica” poiché il sistema “non sarà in grado di reggere”. Raccoglie consensi da parte di medici e infermieri di tutta Italia il forte appello lanciato ieri dal presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli: “A trend invariato, in 30 giorni dovremo fare i conti con un numero enorme anche di decessi”.
Gli anestesisti: idea ragionevole
“Ci attendiamo un raddoppio dei ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva la prossima settimana se il trend non muterà, ed in attesa degli eventuali benefici derivanti dall’ultimo Dpcm, che potranno però evidenziarsi non prima di 10 giorni”, dice il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi) Alessandro Vergallo. Le terapie intensive “sono già sotto pressione. A fronte di ciò e dell’assenza di una medicina territoriale, la proposta di lockdown nazionale – rileva – è a questo punto ragionevole”.
Il lockdown totale, ha detto Anelli, che si è espresso anche sulla situazione pugliese, “è una richiesta forte ma da più parti del Paese arrivano segnali molto preoccupanti. La situazione mostra un Sistema sanitario nazionale alle corde”. Questa settimana “abbiamo avuto una media di 1000 ricoverati al giorno; se il trend non cambia, nei prossimi 30 giorni, per l’Immacolata, avremo 30mila ricoverati che si aggiungeranno ai 26mila attuali”.