“Vogliamo la verità e come governo continueremo ad operare tutti i passi necessari e valuteremo ogni inziaitiva”. Il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa da Bruxelles interviene sul caso Regeni, dopo il silenzio di ieri che non è passato inosservato.
“Il quadro probatorio consentirà di poter celebrare un processo italiano, con le nostre regole e garanzie, per assicurare la verità su una morte che si è rilevata efferata, cruenta e crudele. E’ un momento importante, sarà un processo credibile, di rilievo internazionale, con l’eventuale partecipazioni di osservatori internazionali” aggiunge il presidente del Consiglio.

Prima di lui Roberto Fico, presidente della Camera, aveva parlato in una intervista ad Al Jazeera Arabic: “Come Camera dei deputati manterremo ferma la nostra azione rispetto al chiudere le relazioni diplomatiche con l’Egitto”, spiegando così che Montecitorio conferma la decisione, presa nel novembre 2018, rispetto all’interruzione dei rapporti diplomatici tra la Camera dei deputati e il Parlamento egiziano.
“Siamo stati senza dubbio sconcertati da quello che hanno scritto i magistrati della Procura italiana: sono delle accuse gravissime alla National securtity egiziana. Si tratta di parole assolutamente agghiaccianti: una descrizione delle torture subite da Regeni” prosegue il presidente della Camera.
Ufficio numero 13
di
Carlo Bonini (coordinamento editoriale e testo) e Giuliano Foschini
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Laura Pertici (coordinamento multimediale)
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foto e video a cura di Gedi Visual

“Sappiamo – ha detto Fico – che Regeni è stato seguito e intercettato per 40 giorni dalla National Security egiziana, che è stato sequestrato, che è stato tenuto prima in una caserma e poi nella stanza numero 13 del ministero degli Interni egiziano. Questa situazione è di una gravità assoluta. Tutto il popolo italiano è profondamente indignato” ha aggiunto il presidente della Camera che già ieri si era espresso per continuare la battaglia per arrivare alla verità e alla giustizia.