È stata fermata la ex fidanzata di Taulant, il figlio in carcere dei coniugi albanesi uccisi, smembrati e abbandonati in quattro valigie negli orti tra il carcere di Sollicciano di Firenze e la superstada Firenze-Pisa-Livorno.

I carabinieri del comando provinciale di Firenze hanno dato esecuzione a un decreto di fermo dalla pm, Ornella Galeotti, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, nei confronti di Elona Kalesha, 36enne di nazionalità albanese, che fino a qualche anno fa conviveva con il figlio della coppia dei coniugi Pasho. Per il momento ha scelto di non rispondere ed è andata in carcere senza dire una parola.

La donna è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri di Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni, scomparsi dal 2015 quando erano tornati a Firenze per aspettare che uno dei loro tre figli, Taulant, uscisse dal carcere di Solliciano dove era detenuto per spaccio di droga.
Firenze, la casa dei sospetti: qui potrebbero essere stati uccisi i coniugi Pasho
La casa dei sospetti è una palazzina al primo piano, con un piccolo balcone. Lì in via Fontana numero 40 nel quartiere di San Jacopino a Firenze potrebbero essere stati uccisi Shpetim e Teuta Pasho. Lì i due coniugi albanesi hanno abitato per un breve periodo prendendo in affitto un appartamento nell’attesa che il figlio Taulant uscisse dal carcere. Ora l’appartamento è stato sequestrato dai carabinieri assieme al garage di via del Pantano a Scandicci. Leggi l’articolo
Anche Elona aveva precedenti di polizia penali: ma per furto e truffa. I due si sono lasciati già da qualche anno e Taulant come hanno scoperto gli investigatori è rinchiuso ora in un carcere svizzero, per un tentativo di furto con scasso. Di lui è stata già richiesta l’estradizione.
Di Sheptim e Teuta Pasho si erano perse le tracce da cinque anni: una delle figlie, Vittoria, aveva presentato denuncia di scomparsa ai carabinieri, fino a che pochi giorni fa un contadino ha ritrovato una valigia con all’interno dei pezzi di un cadavere e ha dato l’allarme. Sono così state ritrovate quattro valigie con l’interno impacchettti con cura parti di due cadaveri.

Per il riconoscimento è stato utile un tatuaggio trovato sul braccio di Sheptim che riportava a una città albanese. In poche ore i carabinieri erano riusciti a identificare le vittime e a ricostruire il quadro: gli ultimi ad averli incontrati dopo una delle due figlie, è stata proprio Elona prima che Taulant uscisse dalla cella di Sollicciano.
Firenze, giallo delle valigie. Fermata ‘per pericolo di fuga’ ex compagna del figlio dei coniugi uccisi
Adesso si tratta di ricostruire il quadro e capire dove è avvenuto il delitto, quasi certamente a casa di elona, in un appartamento al primo piano dove la donna abita nel quartiere di San Jacopino, a Firenze. Alcuni testimoni dicono di aver visto la donna anni fa uscire con delle valigie con tracce di sangue. Sarebbero stati anche chiamati i carabinieri che nel sopralluogo non avrebbero riscontrato nulla di anomalo. Ma certo questo sarà un punto da chiarire.