“Il focolaio di xylella in un vivaio di Canosa di Puglia, poco meno di 100 chilometri a Nord di Bari, è un fatto molto grave, chiediamo alla magistratura di fare luce sulla vicenda e pretendiamo che si intervenga presto, anche con misure molto drastiche, per circoscrivere il contagio”. Così il presidente di Italia Olivicola, Fabrizio Pini, commenta la scoperta nei giorni scorsi di otto piante ornamentali affette da xylella in un vivaio a nord di del capoluogo pugliese.
“È necessario che anche la magistratura, con la Procura competente del territorio che è quella di Trani, ci aiuti a fare luce sulla vicenda – spiega Pini – Occorre dare risposte a interrogativi che ci angosciano in queste ore: da dove vengono queste piante? Da quanto tempo sono lì? Quante piante sono uscite in questo periodo da quel vivaio e dove sono finite?”.
Poi aggiunge: “La Regione Puglia immediatamente predisponga la distruzione delle piante e la bonifica totale della struttura e avvii il necessario monitoraggio, non possiamo assolutamente permetterci di rivivere la stessa situazione del Salento, non possiamo permetterci di assistere inermi alla distruzione dell’olivicoltura italiana”.
Intanto la Coldiretti Puglia ha annunciato che “saranno eradicate e distrutte il 22 dicembre le piante Dodonaea viscosa purpurea risultate infette da xylella fastidiosa nel centro produttivo di Canosa”. Ci sarà anche “l’eradicazione anche di tutte le piante specificate alla Xylella fastidiosa pauca nel raggio di 50 metri attorno ai lotti di Dodonaea infetti”.