ROMA – “Caldo innaturale, riscaldamento globale, moriremo, moriremo tutti, ma in bermuda e infradito”. “Il futuro del clima siamo noi, dai potenti del G20 soltanto bla bla”. “Noi siamo la cura, voi la malattia”. “Green washing? Nooo”. E poi lo slogan più ritmato, ma anche, forse, il più disperato: “Insorgiamo, insorgiamo, studenti e operai uniti nella lotta” dietro lo striscione rosso e il rullo dei tamburi della folla di operai licenziati di “Gkn” arrivati dalla Toscana con quindici pullman e un potentissimo sound system di percussioni nello stile argentino dei “cacerolazo”.
Diecimila per gli organizzatori, cinquemila per la Questura, sotto uno di quegli incredibili cieli azzurri che Roma regala in autunno, la tanto temuta manifestazione…