I poster di Mussolini e le bandiere con il fascio, il tricolore con la croce celtica e le cartoline con il motto del duce “Meglio un giorno da leoni che cento da pecore”: c’era materiale “chiaramente riconducibile al fascismo” nelle abitazioni dei quattro esponenti di Forza nuova perquisite il 3 novembre dalla Digos di Bari e Lecce, nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo.
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