Persone in mare senza giubbotto di salvataggio, in centinaia nel panico ancora sul barchino già allagato dall’acqua. Se i volontari di Sea-Eye e Mission Lifeline non fossero arrivati in tempo, forse oggi si conterebbero altri morti nel Mediterraneo. Nella notte, in zona di ricerca e soccorso maltese, 400 persone sono state salvate dagli equipaggi della Ong tedesca che ha risposto alle segnalazioni di Alarm Phone. “Sono alla deriva e imbarcano acqua – era il messaggio di allerta -. Dicono di aver chiamato tutte le guardie costiere: nessuno li sta soccorrendo. Il mercantile Deep Discoverer è a poche miglia da loro”. Ma non si è mai avvicinato a prestare soccorso. “Malta aveva ignorato le segnalazioni dell’emergenza in mare da parte di Alarm Phone, anche se la barca si trovava nella zona di ricerca e soccorso maltese”.
Questa la denuncia che arriva da Sea Eye, che adesso fa rotta su Lampedusa dopo un’operazione di salvataggio delicatissima. Quando l’equipaggio ha raggiunto i naufraghi, la carretta del mare su cui viaggiavano già imbarcava acqua, a bordo si era scatenato il panico e molti erano già finiti in mare. Sono stati tutti soccorsi, una persona è stata rianimata con successo e all’appello non mancherebbe nessuno. Attorno a mezzanotte erano tutti in salvo sulla Sea Eye 4, dove però adesso la situazione è complicata. A bordo ci sono più di 800 persone salvate in una serie di interventi negli ultimi tre giorni. Almeno cinque solo nella giornata del primo novembre. E’ stata salvata la vita anche a 153 bambini e ragazzini che viaggiavano su diverse carrette del mare.
“Ora sono nelle mani dei nostri premurosi soccorritori”, informavano sulle loro pagine le Ong, mentre da Alarm Phone continuavano ad arrivare segnalazioni, a cui anche la Ocean Viking di Sos Mediterranee ha risposto. Al momento, a bordo della nave della Ong ci sono 245 persone soccorse in tre diversi interventi, mentre altre 85 persone fuggite dalla Libia – informa sempre Alarm phone – sono a bordo della nave mercantile VosApollo al largo della Tunisia. “Questo paese non è un posto sicuro per i rifugiati. Devono essere portati in Europa”, è l’appello lanciato 11 ore fa su Twitter. A cui nessuno ha ancora risposto.