Nicoli, ex direttore artistico: «Privatizzarlo? Sono scandalizzato. È sbagliato ignorare Guanciale» Il regista Ciaccia: «Persa chance programmatica». Meno polemico Coccia di Harmonia Novissima
AVEZZANO. La revisione del regolamento del Teatro dei Marsi – e l’arrivo in città del Parioli di Roma – scatena la reazione dei protagonisti della scena culturale.
TEATRO PUBBLICO
«Sono semplicemente scandalizzato». Così l’avvocato Giampiero Nicoli, ex direttore artistico della stagione di prosa, ha commentato il nuovo regolamento della struttura teatrale. «La Avezzano distrutta dal terremoto nel primo decennio del ‘900 aveva poco più di 10mila abitanti, eppure era dotata di un teatro pubblico che con il sisma scomparve», ha raccontato, «nel 1935 venne presentato un primo progetto di ricostruzione, approvato dal Genio civile. Ma per gli eventi bellici la pratica fu sospesa. La struttura poi venne realizzata, ma restò una incompiuta per quai trent’anni. Dagli anni Novanta venne ripresa su iniziativa del sindaco Mario Spallone e portata a compimento dal sindaco Antonio Floris». Fu proprio Floris a dare una svolta al teatro e, come ricorda Nicoli, a «credere nella funzione del teatro pubblico. Per questo obiettivo ha saputo inventare un sistema di gestione artistica autonoma sia per il teatro di prosa, con ufficio del teatro, sia per la musica, avvalendosi di indiscutibili forze autoctone di questa città. Negli ultimi 4 anni il teatro, per gli spettacoli di prosa, ha poi avuto il privilegio di avvalersi, a titolo gratuito, della gestione artistica di Lino Guanciale, cittadino di Avezzano, artista di rango, affermato in campo nazionale e dotato altresì di capacità manageriale; ma che di recente è stato incomprensibilmente ignorato. Leggo ora che il Teatro dei Marsi sarà privatizzato. Sono semplicemente scandalizzato».
TEATRO DI COMUNITÀ
Un team di lavoro e un’apertura a tutte le realtà del territorio per Gabriele Ciaccia, regista del Teatro dei Colori, erano fondamentali dopo mesi di pandemia. «Bisognava creare un tavolo di lavoro e una squadra di progetto in economia», ha affermato Ciaccia, «potevamo fare un consorzio artistico, come a Sulmona, con operatori della città che mettevano le loro energie, creando così un teatro di comunità». Secondo Ciaccia, che lamenta l’assenza di una consulta culturale da interrogare in momenti come questo, il Teatro dei Marsi è il luogo adatto per realizzare «una scuola civica con la forza del teatro locale e il supporto di importanti maestri. Si è persa una chance programmatica che avrebbe permesso ad Avezzano di ottenere dei contributi economici per il teatro».
LE PROGRAMMAZIONI
L’apertura del Teatro dei Marsi per le prove, secondo Massimo Coccia, direttore artistico di Harmonia Novissima, potrebbe essere un valore aggiunto, ma non devono crearsi problemi con le programmazioni in corso. Coccia ha ricordato che «la parte concernente le nuove tariffe previste per giornate di prove preliminari alla rappresentazione di prime nazionali di musica o prosa, può essere un apporto positivo all’arricchimento della programmazione purché vengano concesse a spettacoli e produzioni di alta rilevanza culturale e nazionale, senza danneggiare o ostacolare programmazioni di rassegne e stagioni storiche che hanno fino a oggi garantito il buon nome e il successo del Teatro dei Marsi».
IL CONFRONTO
Un confronto di base secondo il Teatro Off è fondamentale per il futuro del Teatro dei Marsi. «Proporre una variegata e valida offerta artistica alla città è l’obiettivo ultimo che non bisogna mai perdere di vista», hanno dichiarato i direttori artistici Alessandro Martorelli e Antonio Pellegrini e la manager Cinzia Pace, «questo importante scopo lo si può raggiungere solo attraverso una concreta collaborazione e un preciso dialogo tra le realtà culturali del territorio e le istituzioni. Il Teatro dei Marsi rappresenta una grande risorsa per Avezzano e per l’Abruzzo intero, e siamo convinti che solo mediante il confronto si possano ottenere risultati e benefici per tutti».
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