Anche l’unica struttura del Comune rimasta in funzione potrebbe essere ceduta a un privato La Cgil attacca: «Sarebbe gravissimo». Convocato un incontro per lunedì con il sindaco Ferrara
CHIETI. Niente bando per le iscrizioni all’asilo nido. Sulla base di questa e di altre constatazioni, la Fp Cgil lancia l’allarme sul futuro dell’unico nido cittadino. Lunedì prossimo, nella sede dell’unico asilo comunale ancora in funzione, “Il riccio e la volpe” di via Amiterno, il sindacato ha chiamato a raccolta tutti gli interessati al problema. «Alle 16,30», ha annunciato il segretario Fp Cgil Chieti Giuseppe Rucci, «terremo una assemblea aperta a tutti per affrontare la problematica. Auspichiamo la presenza dell’amministrazione comunale affinché possa rassicurare operatori, famiglie e cittadini sulla continuità del servizio pubblico». Il timore è che anche l’unico asilo pubblico chiuda e venga esternalizzato. La Fp Cgil ha sempre seguito da vicino la questione asili nido. «In questi mesi», dice Rucci, «abbiamo avuto diversi incontri con il sindaco Diego Ferrara rispetto alle prospettive future e siamo stati sempre rassicurati circa la volontà di dare continuità e valore al servizio pubblico dell’asilo comunale, in discontinuità con quanto inizialmente previsto nel Piano di rientro». Nel piano di riequilibrio economico e finanziario approvato in consiglio comunale poco più di un anno fa, infatti, l’amministrazione ha espresso la volontà di esternalizzare il servizio degli asili nido. «Ad oggi», continua Rucci, «purtroppo registriamo degli elementi che destano preoccupazione circa le rassicurazioni avute». E non solo perché non c’è ancora il bando per le iscrizioni per il prossimo settembre, ma anche perché, riferisce il sindacalista, «i dirigenti del settore, non sappiamo se a titolo personale o come conseguenza di una decisione politica già assunta, ripetutamente affermano che non c’è futuro per l’asilo nido comunale. Recentemente abbiamo anche appreso che i dirigenti del settore hanno portato a visitare la struttura a possibili soggetti interessati alla esternalizzazione del servizio. Cosa gravissima, se confermata. Avevamo sollecitato e ottenuto l’istituzione di un tavolo permanente per delineare le azioni necessarie da intraprendere sui servizi educativi e per l’approvazione del piano pedagogico; per calare il progetto educativo in un contesto moderno legato a un servizio di qualità e inclusivo per una progettazione e visione nel lungo periodo. Purtroppo la prevista convocazione del tavolo è stata rinviata». Il sindacato chiede «discontinuità, rispetto al recente passato», quando la città ha visto la chiusura di molti nidi comunali.
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