Il consigliere regionale ha ricevuto la visita del commissario Legnini e dell’ex vicepresidente Lolli «La maggioranza s’è accorta del danno alle aree interne. Chiedo scusa alla mia famiglia: dovevo farlo»
L’AQUILA. «Ricomincerò ad alimentarmi». Dopo cinque giorni di sciopero della fame, il consigliere regionale del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci ha deciso di interrompere la protesta, in virtù dell’apertura da parte della maggioranza di centrodestra in Regione Abruzzo sulla vicenda dell’esclusione dei Comuni del cratere dei terremoti 2009 e 2016 e 2017 dalla Carta degli aiuti di Stato, approvata dalla giunta regionale. Pietrucci, che ha passato questi ultimi giorni in una stanza del Palazzo dell’Emiciclo, ha ricevuto ieri la visita del presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. Di qui il punto di svolta.
Cos’è emerso dall’incontro?
«Ero già in contatto telefonico col presidente Sospiri. Incontrandomi, ha condiviso la mia preoccupazione annunciandomi che si farà portavoce di quest’istanza emersa con forza con la mia protesta, aprendo un confronto a tutto campo e convocando una seduta con questo importante punto all’ordine del giorno. Tutto questo, anche con un passaggio attraverso la conferenza dei capigruppo».
Un’apertura del centrodestra?
«La maggioranza si è finalmente accorta del danno che può arrecare soprattutto nell’Abruzzo interno l’esclusione di comuni che vedrebbero mortificato anche l’utilizzo e il buon risultato dei fondi Pnrr. Le due misure insieme, ad esempio il credito d’imposta previsto nella Carta, potrebbero fare da attrattore vero per gli imprenditori che vogliono investire».
Il commissario Legnini è stato tra i primi a darle supporto. Cosa vi siete detti?
«Anche il commissario ha condiviso la mia protesta auspicando un confronto, ma pregandomi di sospendere lo sciopero della fame per la mia salute. Ho anche ricevuto la telefonata dell’europarlamentare Andrea Cozzolino, che mi ha assicurato un interessamento. Mi conforta la solidarietà dei sindaci dell’Aquilano e del Pescarese, oltre che di molti amministratori ed esponenti politici. Oltretutto, sono contento della presa di posizione, in tal senso delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, così come dell’appoggio di Stefania Pezzopane».
Da sportivo, abituato ad ascoltare i segnali del suo fisico, come ha vissuto questi giorni?
«Sono stati difficili, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista mentale. Ho rischiato la disidratazione anche perché, dopo un po’ di tempo, ci si abitua a non ingerire nulla e diventa difficile anche assumere dei liquidi. Ho superato la crisi cercando di assumere bevande molto zuccherate. Non solo, in questi giorni ho dovuto fare i conti con il cuore dei miei familiari, mamma, mia sorella Rosita e i miei figli su tutti, che non posso addolorare oltre: avrei dovuto essere il loro punto di riferimento in questi giorni duri, durissimi, dopo l’addio a papà (Mario Pietrucci, scomparso il mese scorso, ndc), invece ho solo appesantito il carico di dolori e preoccupazioni: spero nella loro comprensione e nel loro perdono. Però questa battaglia poteva essere portata avanti solo in questo modo. Il mio intervento a novembre sulla vicenda era stato pressoché ignorato, se non osteggiato, dalla maggioranza. Registro, con un po’ di rammarico, l’assenza di alcuni colleghi consiglieri che evidentemente hanno reagito solo “politicamente” e di tutti coloro che non hanno voluto comprendere la mia battaglia e, pur avendo un ruolo di guida della comunità, vi hanno abdicato. I colori politici a volte imbrattano cuore e spirito, purtroppo».
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