Blitz dei carabinieri nella sede dell’Ambito, la Procura dispone l’acquisizione della documentazione Presunte anomalie nell’assegnazione delle zone di Pietransieri per il contenimento dei cinghiali
SULMONA. Blitz dei carabinieri della compagnia di Sulmona nella sede dell’Atc di Sulmona (Ambito territoriale di caccia). Su specifico mandato della Procura, i militari dell’Arma si sono mossi per acquisire l’intera documentazione relativa all’assegnazione e alla revisione delle zone di caccia al cinghiale, relative alle squadre operanti nel territorio di Pietransieri, frazione di Roccaraso.
I fatti fanno riferimento alla stagione venatoria 2020/2021, quando per il preciso volere di alcuni esponenti dell’allora comitato di gestione dell’Atc vennero ridisegnate le zone di caccia. Molti cacciatori protestarono opponendosi al nuovo provvedimento perché, a loro dire, quella scelta avrebbe portato come conseguenza penalizzazioni verso talune squadre di caccia a vantaggio di altre. La minoranza allora presente in Atc si oppose a quella decisione che, sempre secondo i ricorrenti, sarebbe stata presa in violazione al vigente statuto di caccia collettiva al cinghiale, con un voto di maggioranza, attraverso il quale si sarebbe compiuto «un vero e proprio sopruso».
I componenti delle squadre danneggiate, per questo, hanno presentato regolare e circostanziata denuncia alla Procura che ha dato avvio alle indagini. «Siamo certi che la verità sarà accertata all’interno dell’Atc», affermano i promotori della denuncia, «l’egemonia di certe correnti locali dura da un trentennio, tutta tesa a perseguire interessi di parte. Infatti lo dimostra anche l’attuale situazione di stallo che lo stesso Atc sta vivendo, ove due blocchi contrapposti si fronteggiano da ormai un anno, incapaci di eleggere un presidente e lasciando l’Ente in balia di se stesso, in piena contravvenzione a leggi e regolamenti».
Accuse vengono mosse anche alla Regione Abruzzo e in particolare all’assessore Emanuele Imprudente. «Magari nominando un commissario che sia veramente super partes e che riporti la situazione alla normalità», concludono i firmatari della denuncia, «ci auguriamo davvero che questa sia la volta buona e che chi ha sbagliato paghi. Noi dal canto nostro abbiamo fiducia nella magistratura, nella speranza che faccia piena luce su questi e altri sconcertanti fatti».
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