La d’Annunzio celebra l’anniversario del corso di laurea: eventi e dibattiti in programma martedì
CHIETI. L’università d’Annunzio celebra i trent’anni del corso di laurea in Scienze Geologiche, che ha già “sfornato” oltre 1.400 laureati. Martedì 22 novembre è prevista una manifestazione celebrativa nel Campus, all’auditorium del rettorato, a partire dalle 9,30. Tra i partecipanti dell’evento ci sarà anche il “padre fondatore” del corso, il professor Uberto Crescenti, ex rettore e oggi professore emerito della d’Annunzio. La giornata di celebrazione, organizzata in collaborazione con l’ordine dei geologi della Regione Abruzzo, vedrà anche la partecipazione di molti esponenti della geologia italiana. Tra questi il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; Sandro Conticelli, presidente della società geologica italiana; il presidente del consiglio nazionale dei geologi, il dottor Francesco Violo; l’ex senatore Ruggiero Quarto, già docente di geofisica applicata all’università di Bari, e il professor Marco Petita, vicepresidente della sezione italiana dell’associazione internazionale degli idrogeologi. L’evento sarà anche occasione per premiare i vincitori del concorso di fotografia “La geologia intorno a te”, che vedranno comparire le loro immagini sul calendario 2023 edito dall’ordine regionale dei geologi da Abruzzo. Nel pomeriggio di martedì, invece, è prevista la tavola rotonda intitolata “Studiare all’Ud’A e poi…”, un evento che vedrà la partecipazione di ex laureati dell’ateneo. Successivamente ci sarà la premiazione dei migliori poster realizzati durante le attività di ricerca di laureandi e laureati. Ricco programma, dunque, per festeggiare i 30 anni del corso di laurea. Nato tra il 1992 il 1993, Scienze geologiche si trova all’interno della facoltà di Scienze naturali, fisiche e matematiche e, spiega il professor Mario Luigi Rainone, coordinatore dell’organizzazione della trentennale, «rappresenta ancora oggi un punto di riferimento importante per le discipline delle scienze della terra del nostro Paese». In trent’anni più di tremila studenti si sono iscritti al corso di laurea: circa 750 si sono laureati con il vecchio ordinamento e l’attuale corso magistrale. A livello nazionale il corso ha registrato una progressiva diminuzione delle iscrizioni negli ultimi anni, ma conclude Rainone, «i nostri laureati non conoscono la disoccupazione».