L’opera dell’artista marsicano sarà esposta e restaurata a Villa d’Este con l’ok della Soprintendenza
AVEZZANO. Il museo di Villa d’Este a Tivoli espone un’opera proveniente da Avezzano. Si tratta del “Bucranio” di Pino Pascali, conservato al teatro dei Marsi. L’opera, dal valore stimato di circa 600mila euro, potrà essere ammirata a Tivoli fino a maggio 2023. Viene considerata una delle espressioni artistiche più importanti di proprietà del Comune di Avezzano insignita nel 1966 del “Premio Avezzano”. Richiesta dal Museo di Villa d’Este, parte questa mattina alla volta di Tivoli, dove sarà oggetto anche di un restauro conservativo. Un vero onore per Avezzano e per la Marsica, tanto che la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell’Aquila e Teramo stima l’iniziativa espositiva di Villa d’Este non solo compatibile con le esigenze conservative del bene, ma costituisce una significativa occasione per la conoscenza dell’artista Pino Pascali e del “Premio Avezzano”.
Pascali, scomparso tragicamente nel 1968 all’età di 33 anni per le conseguenze di un grave incidente in motocicletta, è considerato uno dei principali esponenti dell’arte povera, movimento artistico italiano degli anni Sessanta. Nelle sue opere riunisce le radici della cultura mediterranea, i campi, il mare, la terra e gli animali, con la dimensione ludica dell’arte. «Per la città di Avezzano è un grande onore poter esporre la propria prestigiosa opera in una mostra così importante», commenta l’assessore alla Cultura Pierluigi Di Stefano, «ci darà modo di far parlare della nostra città in un luogo di interesse culturale di respiro nazionale come Villa d’Este e al contempo di restaurare l’opera sotto la preziosa supervisione della Soprintendenza dell’Aquila. Un’iniziativa molto importante che darà modo all’amministrazione di tessere rapporti importanti in campo artistico e culturale».
«È un onore sapere che tra le opere che saranno attenzionate e restaurate avrà posto il “Bucranio” di Pino Pascali, realizzato nel 1966 per esporlo nel “Premio Avezzano”», aggiunge il presidente della commissione Cultura Nello Simonelli, «con l’occasione si potrebbe anche aprire un dibattito sulla possibilità di tornare a investire sulla nostra città come luogo di cultura, che fornisca anche uno sfogo per i giovani e non sia solo culto del passato remoto».